Uno dei mantra che istituti di ricerca e vendor cercano di trasmettere al proprio canale di partner e di rivenditori è quello di non lasciarsi scappare le opportunità di business offerte dalle nuove tecnologie. Per questo motivo, in questi ultimi anni, non pochi System integrator – grandi e piccoli – hanno investito tempo, persone e risorse per approcciare temi come Cloud, Big Data, IoT e così via. Ultimamente ci sono due nuove tecnologie emergenti che stanno offrendo al canale IT la possibilità di sfruttare al meglio le proprie competenze e capacità: stiamo parlando di Realtà aumentata e Realtà virtuale.
Per realtà aumentata, si intende l'arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. La realtà aumentata è un'estensione della realtà percepita che può essere fruita solo esclusivamente tramite i dispositivi elettronici
La realtà virtuale pone invece l'individuo all'interno di un mondo artificiale, costruito ad hoc per permettergli di fare esperienze specifiche. Attraverso l'utilizzo di visori VR, il soggetto si immerge in un universo parallelo e vive in "prima persona" differenti situazioni simulate.
La necessità di un ruolo della system integration per l’adozione di queste tecnologie nasce almeno da due considerazioni: realtà aumentata e virtuale non funzionano da sole, ma per essere realmente utili all’utente finale sono chiamate a dialogare continuamente con i sistemi IT, dispositivi hardware e software, apparati IoT e quando altro. Un dialogo che può essere assicurato soltanto da un precedente lavoro di integrazione, compito storico ovviamente dei system integrator grandi e piccoli, chiamati a tradurre le potenzialità di AR e VR in progetti specifici a misura di azienda. Assicurando poi successivamente il necessario monitoraggio e supporto delle soluzioni messe a punto. Ovviament, anche il grado di fiducia acquisito in precedenti progetti più tradizionali, può essere speso con efficacia dai system integrator per convincere alle aziende a “imbarcarsi” in progetti innovativi quali sono quelli che riguardano AR e VR.
Da soli, i vendor di AR e VR potrebbero fare ben poco, anche perché poi solitamente si limitano a produrre o la parte hardware (come i visori) o quella software. Anzi, gli stessi operatori di canale, trasformandosi in ISV, possono avere tutte le potenzialità per mettere appunto applicazioni/piattaforme software in grado di gestire le soluzioni AR e VR. Un aspetto, quest’ultimo, che consentirebbe agli imprenditori del canale IT di riuscire ad aumentare notevolmente il proprio tasso di marginalità all’interno di progetti di realtà aumentata/virtuale.
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